Valori
Lo Sport è diretto prioritariamente alla tutela della salute, ma influisce anche nella maturazione della persona, formandone il carattere. Lo sport di squadra, in particolare, insegna a tutti coloro che vi partecipano, in qualunque ruolo, a interagire con i compagni, i tecnici e i dirigenti, rappresentando una vera e propria scuola di vita. L'ASD Polcenigo Budoia ha come sopo sociale la promozione delle attività sportive nel territorio e da tre quarti di secolo opera per far crescere la socialità e il volontariato nel territorio della Pedemontana pordenonese.
Riteniamo importante che lo svolgimento dell’attività sportiva sia coniugato all’affermazione di valori quali:
- La cura della propria persona. L’attività sportiva permette di saggiare le proprie possibilità, di scoprire i propri limiti e di mantenere un equilibrio psico-fisico ottimale.
- Rispetto delle altre persone. L’incontro con gli altri è preziosa occasione di crescita se rigorosamente leale, vissuto nell’accoglienza, pronto alla stima, aperto all’amicizia e capace di concreti atteggiamenti di solidarietà.
- Rispetto della Natura. Deve tradursi in attenzione quotidianamente vissuta e in costante stupore della sua bellezza.
Infine, l’intraprendenza che troviamo nello sport è una della più efficaci occasioni di espressione e di crescita. Teniamo molto al nostro settore giovanile, che curiamo con passione.
Lo sport è gioco, divertimento e piacere ma è anche una scuola di vita.
L’obiettivo di ogni educatore/allenatore è quello di fare innamorare i propri allievi dello sport che praticano. Tutti sono importanti e devono sentirsi parte integrante del gruppo, ricercando all’interno della squadra il proprio ruolo. Tutti hanno un talento, sta nell’educatore riconoscerlo e valorizzarlo. Il calciatore va costruito. I risultati non si misurano solo vincendo le partite, ma allenando a 360° i ragazzi sostenendoli nel lungo e duro percorso che li trasformerà da bambini ad adulti. Non possiamo essere giudici della vita di altre persone, né dire chi è adatto o meno a praticare un’attività sportiva. Tutti possono farlo, trovando una propria collocazione e identità secondo le proprie capacità.
Norme di comportamento
Le seguenti norme di comportamento dell’A.S.D. Polcenigo Budoia definiscono i valori e i principi di condotta rilevanti per l’Associazione, evidenziando l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità dei soggetti destinatari. In particolare, il valore primario per l’Associazione è l’osservanza dell’etica sportiva, intesa come onestà, lealtà, correttezza.
Comportamento degli Atleti
- Frequentare gli allenamenti con costanza e assiduità, rispettando gli orari e impegnandosi in campo;
- Praticare il calcio con passione e buona volontà, non dimenticando mai che lo sport è innanzitutto un gioco;
- Rispettare le norme della Federazione e accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara anche quando queste non sembrano condivisibili;
- Saper vincere senza presunzione e saper perdere senza eccessiva amarezza.
- Adottare un comportamento adeguato all’etica sportiva sia in caso di vittoria che di sconfitta;
- Avere cura dell’abbigliamento, delle strutture e delle attrezzature sportive di cui si fa uso;
- Rispettare l’avversario;
- Dare il massimo delle proprie possibilità nell’intento di favorire il successo della società;
- Ricordarsi che non si gareggia solo per se stessi, ma che in gara si rappresentano anche i propri compagni di squadra, l’Associazione e a volte anche un’intera cittadinanza;
- Comportarsi in maniera dignitosa prima, durante e dopo la gara;
- Adottare un linguaggio rispettoso nei confronti del pubblico, dei compagni, dei dirigenti e dei direttori di gara.
Comportamento dei Dirigenti dell’Associazione
- Mantenere e sviluppare un rapporto di fiducia con tutti gli attori dell’Associazione, con gli atleti, con i genitori, e con il mondo esterno (federazioni sportive, fornitori, partner, istituzioni);
- Verificare che le disposizioni riportate in questo documento siano attuate da tutti i tesserati;
- Essere da esempio per l’applicazione quotidiana dell’etica sportiva;
- Verificare che non si presentino problemi concernenti ogni specie di discriminazione in base all’età, al sesso, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità, alle condizioni economiche, alle opinioni politiche e alle credenze religiose;
- Essere contrari a qualsiasi forma di discriminazione sociale, razzismo, xenofobia e violenza;
- Rispettare i regolamenti delle Federazioni di appartenenza, vietando che i collaboratori dell’Associazione pongano in atto azioni che intaccano l’etica sportiva, l’educazione e il rispetto per gli altri.
Comportamento degli Allenatori e dei Tecnici
- La lealtà (“fair play”) è fondamentale;
- Facilitare la socializzazione e la coesione fra gli atleti fornendo loro occasioni di maggiore conoscenza, comprensione e apprezzamento anche in presenza di diverse origini culturali;
- Garantire che la propria qualificazione e la propria formazione siano adatte ai bisogni degli atleti in funzione dei diversi livelli d’impegno sportivo;
- Evitare di suscitare nell’atleta attese sproporzionate alle sue possibilità;
- Nelle squadre giovanili, evitare di trattare gli atleti semplicemente come piccoli adulti, essere cosciente sia delle trasformazioni fisiche e psicologiche implicate nella maturazione giovanile, sia dell’influenza di questi cambiamenti sulla prestazione sportiva.
Comportamento dei Sostenitori e del Pubblico
- Sostenere la propria squadra in modo corretto e rispettoso, sia degli avversari che degli arbitri;
- Non mettere in atto azioni che possano danneggiare l’Associazione;
- Avere cura della struttura e degli impianti sportivi come se fosse casa propria;
- Riconoscere, oltre alle performance dei giocatori della propria squadra, anche quelle degli altri;
- Accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili.
Comportamento del Genitore (per le squadre giovanili)
- Aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare il calcio;
- Essere di esempio con un comportamento corretto in ogni situazione;
- Non fare carico sui figli delle proprie ambizioni;
- Non criticare l’allenatore o i dirigenti della società alla presenza dei figli;
- Riconoscere, oltre alle performance dei propri figli, anche quelle degli altri;
- Non fare da secondo allenatore dal bordo del campo: al proprio figlio un allenatore può bastare;
- Accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili.